Rinnovare il contratto, consegnando al tavolo negoziale le materie che toccano il rapporto di lavoro, a partire da retribuzioni e carriere; stabilizzazione dei precari, legata anche a una nuova politica degli organici che dia alle scuole le risorse necessarie per funzionare; scelte di investimento che avvicinino l'Italia ai livelli di spesa in istruzione e formazione degli altri paesi europei; un sistema di valutazione sottratto a logiche di esasperata concorrenzialità interna e che sostenga invece la dimensione della condivisione e della collegialità nella programmazione e nella gestione dell'azione didattica; di tutto questo non c'è traccia nelle ipotesi su cui il governo sta lavorando per il varo dei provvedimenti attuativi della Buona Scuola, su cui è mancato peraltro un reale confronto con chi lavora nella scuola e con le organizzazioni che del lavoro danno rappresentanza.
Per questo tutti i sindacati firmatari del CCNL (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Fgu) avviano una fase di mobilitazione che a partire da iniziative sui territori vedrà una mega assemblea a Roma il 25 marzo e una grande manifestazione nazionale, sempre a Roma il prossimo 11 aprile.
In questo modo i sindacati intendono "accompagnare" il percorso parlamentare dei provvedimenti che il governo si appresta a varare, in un confronto che punta a coinvolgere anche le forze politiche sull'obiettivo di introdurre modifiche per quanto riguarda i punti su cui i sindacati si fanno portavoce di un dissenso ampiamente diffuso nella categoria.
Indetto anche il blocco delle attività aggiuntive sia per il personale docente che per il personale ATA.
Le ragioni della mobilitazione, i suoi tempi e le sue modalità sono contenute in un documento unitario.