2014-07-25 09:15:00

Lavoro e formazione: basta rinvii, basta parole

 

            Tutti i mass media hanno raccolto il grido di grande preoccupazione lanciato, soprattutto in questo mese di luglio, dalla Cisl di Bergamo in merito alla drammatica caduta dell'occupazione e all’assenza di adeguate politiche di governo del territorio. Non stiamo qui a ricordare la durezza dei dati ampiamente diffusi, e sotto gli occhi di tutti, che fotografano e denunciano l'impoverimento delle famiglie e della forza lavoro: vogliamo, invece, sollecitare all'azione, invitare con forza a non disperdere più energie in convegni e dibattiti, certamente efficaci nel l'analisi, ma che, fino ad oggi non hanno prodotto iniziative vere volte ad invertire la rotta. Il primo tempo del film sulla situazione del lavoro nella nostra Provincia lo abbiamo visto, ormai, tante volte: vogliamo ora vedere il secondo tempo nella speranza che siano intrapresi convincenti percorsi funzionali a favorire un lieto fine. No,non pensiamo al “tutti vissero felici e contenti”delle favole. Sappiamo bene, come ci ricorda il sociologo M. Magatti, che l'economia mondiale ha subito un “infarto " tale da non lasciare in alcun modo immaginare che si possa riprendere la strada del  consumismo senza freni. Come pure sappiamo bene che sarà cosa saggia raccogliere l'invito che sempre Magatti ci rivolge, insieme a Chiara Giaccardi, in "Generativi di tutto il mondo unitevi",
a lavorare per far avanzare valori da condividere e, in particolare, la fiducia nelle nuove generazioni: lavorare, cioè con lo sguardo rivolto oltre il presente.
 Ma, per questo, dobbiamo far affermare un nuovo modello culturale in cui lavoro e formazione costituiscano un matrimonio indissolubile, per questo dobbiamo ricercare con forza un antivirus in grado di sconfiggere la malattia della resa all'esistente.
 E l'unico antivirus, a nostro parere efficace ed efficiente, si trova nella volontà politica di guardare la realtà effettiva della nostra situazione, di abbandonare la strada delle parole, delle promesse demagogiche e dell'inerzia e riattivare le energie presenti in tutte le istituzioni e nelle associazioni rappresentative del mondo del lavoro ricercando, intorno ad un tavolo, percorsi attivi di sintesi capaci realmente di favorire la "rianimazione" delle attività produttive, dell'occupazione e delle nuove professionalità , che il mondo del lavoro esige, attraverso rinnovati ed efficaci percorsi formativi.