È noto che l’8 marzo è una ricorrenza che riporta annualmente alla memoria di tutti le donne vittime delle tragedie del passato ma, soprattutto, invita a riflettere con responsabile attenzione e preoccupazione sul presente al fine di porre un argine alle ancora oggi dilaganti prevaricazioni e violenze da loro subite.
Infatti, la nostra umana disumanità si ostina a lasciare impunemente il passo all’idolo della violenza se è vero, come è vero, che la sua furia prepotente ogni anno prolunga drammaticamente la lista delle vittime.
Questo dato ci fa comprendere che la memoria, che l’8 marzo ci richiama, deve diventare una quotidiana ricorrenza tesa a sollecitare le istituzioni a mettere in campo, con responsabile e decisa volontà, opportuni, mirati percorsi formativi volti a riportare al centro dell’esistenza di tutti il valore del rispetto della persona.
Il rapporto Censis 2023 ci ricorda che stiamo vivendo come “sonnamboli”, in uno stato di semi veglia che ci impedisce di aprire gli occhi sulle cose veramente importanti.
Siamo portati, infatti, a lasciare che tutto si trasformi in “emergenza”: ma la violenza sulle donne può essere considerata un fatto emergenziale?
Ecco, allora, il vero punto del problema: non possiamo non ricordare alle istituzioni, come ha sempre fatto la Cisl Scuola, che l’istruzione, in una società complessa come quella in cui ci troviamo a vivere è il volano per aprire la strada all’orizzonte valoriale di cui abbiamo estremo bisogno.
Solo l’istruzione può sollecitare alla partecipazione tesa a modificare leggi e consuetudini ritenute ingiuste oltre ad essere la chiave per tendere ad una soddisfacente posizione lavorativa.
Questa istruzione non può non riguardare donne e uomini in quanto è necessario che tutti condividano gli stessi valori.
Ma non può neppure continuare a meritare la distrazione da parte di quanti detengono il potere decisional
e, rispetto alla formazione e alla giusta remunerazione di docenti e non docenti impegnati nei processi educativi tesi anche a favorire la conoscenza e l’assimilazione di una “grammatica affettiva” che, unica, può dare risposte concrete per guardare con fiducia al futuro.
In attesa, un augurio e un abbraccio a tutte e a tutti.
La Segretaria Generale
Paola Manzullo