Non capita molto spesso che chi vince un ricorso abbia come prima preoccupazione quella che la sua “vittoria” non produca effetti. E invece è quello che sta succedendo, ora che il giudice del lavoro ha accolto il ricorso contro il contratto sulla mobilità: chi lo aveva impugnato, si affretta a precisare che i movimenti disposti non saranno annullati. Ivi compresi gli almeno 15.000 che senza quel contratto non avrebbero nemmeno potuto presentare la domanda di trasferimento, mentre grazie all’intesa firmata dalla CISL Scuola sono riusciti a ricongiungersi, o almeno avvicinarsi, alle proprie famiglie. Quindicimila movimenti che senza contratto non ci sarebbero stati, mentre non c’è una sola persona cui sia stato impedito di trasferirsi a causa di quel contratto, che dunque ha prodotto solo benefici e nessun danno. Non è un dettaglio di poco conto.
Darebbe prova di grande disonestà intellettuale, oggi come ieri, chi insistesse ad addebitare al contratto l’imposizione di vincoli che scaturiscono invece tutti da precise disposizioni di legge e che il contratto è riuscito ad attenuare. L’impegno per ottenere la cancellazione o la modifica di quelle norme non è mai venuto meno e prosegue, come dimostra da ultimo l’intesa sulla mobilità annuale, di cui la CISL Scuola è stata ancora una volta protagonista. Così come prosegue l’impegno per recuperare quanto più possibile alla contrattazione, nel negoziato sul rinnovo del CCNL, i temi della mobilità: resta il fatto che col contratto integrativo contestato abbiamo seguito l’unica via percorribile per evitare che l’Amministrazione, agendo in modo unilaterale, applicasse semplicemente e rigidamente i vincoli previsti dalle leggi. La CISL Scuola ha dato in quel frangente assoluta priorità alle attese di tante persone, alle quali il contratto ha concesso un’opportunità che altrimenti non avrebbero avuto.
Della sentenza, in attesa di conoscerne eventuali ulteriori sviluppi, prendiamo atto con la piena consapevolezza di avere agito nell’interesse esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno bisogno di un sindacato impegnato a tutelare soprattutto loro prima che se stesso.
Roma, 11 luglio 2022
Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola