LA NOTA 10005 del 7 marzo 2021
Oggi, la nota 10005 del 7 marzo del Capo Gabinetto del Ministero della Pubblica Istruzione riporta chiarezza in un quadro che aveva assunto toni molto convulsi.
La nota, in estrema sintesi, richiama i seguenti concetti:
- Il DPCM, nel disporre la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado nelle cosiddette “zone rosse” prevede, all’art.43, la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori ovvero
per gli alunni e studenti disabili o con bisogni educativi speciali;
- Nelle zone diverse da quelle rosse il DPCM prevede margini di ulteriori misure restrittive in base al postere di ordinanza delle Regioni e delle Province Autonome, in considerazione delle specifiche situazioni epidemiologiche;
- Nelle zone “gialle” le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, nell’adottare forme flessibili di organizzazione delle attività didattiche, garantiscono ad una percentuale compresa
tra il 50% e il 75% della popolazione scolastica la didattica in presenza. La parte restante degli studenti, quindi, si avvale della didattica a distanza. Anche in questo caso è prevista la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori ovvero
per gli alunni e studenti disabili o con bisogni educativi speciali.
In conclusione, risulta, quindi, acclarato che, sia nei casi in cui le attività didattiche siano sospese (zone rosse e zone arancione scuro, a seguito di ordinanze regionali, per tutti gli ordini di scuola)
sia nei casi in cui le attività didattiche, nelle scuole secondarie di secondo grado, prevedano la presenza di percentuali variabili (dal 50% al 75%) di studenti, le istituzioni scolastiche possono svolgere attività in presenza per:
- utilizzare i laboratori
- mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni
con disabilità o con bisogni educativi speciali.
Uff. Legale/Sindacale Cisl Scuola