Bene la pubblicazione dell’Atto di indirizzo per il comparto dell’istruzione e della ricerca, che apre finalmente la strada all’avvio del negoziato per rinnovare il contratto. Abbiamo a suo tempo apprezzato anche il confronto preventivo voluto dalla ministra Fedeli su un atto che rimane comunque di sua competenza, rappresentando le posizioni della “parte datoriale” al tavolo delle trattative. A quel tavolo noi andremo ovviamente con le nostre posizioni e con la disponibilità a lavorare perché gli esiti siano quanto più possibile favorevoli per lavoratrici e lavoratori il cui contratto è fermo da dieci anni, ma anche per l’efficacia e la qualità del servizio che un buon contratto sicuramente può favorire.
Non è un contesto facile quello in cui ci muoviamo, a partire dall’insufficienza delle risorse che la legge di bilancio rende disponibili e che non bastano certo a realizzare appieno un riallineamento delle condizioni retributive del personale scolastico con quelle mediamente in atto negli altri paesi europei. Al riguardo, crediamo sia anche il momento di rimettere pienamente a disposizione del contratto tutte le risorse altrimenti gestite e che investono l’organizzazione del lavoro nella scuola, a partire da quelle relative alla legge 107.
Il disagio che vive il personale della scuola è riconosciuto da tutti, non mancano al riguardo dichiarazioni, impegni e promesse. Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti, il rinnovo contrattuale è in questo senso un’occasione importante per tradurre in realtà concreta le buone intenzioni. Lo stesso deve fare la politica nelle scelte che si accinge a compiere in sede legislativa, che chiediamo siano coerenti col dichiarato impegno a fare dell’istruzione e della formazione un settore strategico di investimento.
Roma, 19 ottobre 2017
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola