Il MIUR, in data odierna, ha reso alle Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V l’informazione preventiva sulla ripartizione alle Regioni del FUN (Fondo Unico Nazionale) 2015/16, da utilizzare per le contrattazioni regionali sulla retribuzione di posizione e di risultato per l’anno scolastico in corso.
Mentre si svolgeva l’informativa sono stati consegnati al MIUR un migliaio di schede con la verità sulla retribuzione del dirigenti scolastici compilate dai colleghi che hanno aderito al “cedolino day”.
Nel Decreto di costituzione del FUN 2015/16 le risorse disponibili per il salario accessorio dei dirigenti scolastici sono state ridotte di oltre 55 milioni rispetto al 2010, in conseguenza del Decreto Tremonti e degli interventi dei Governi che si sono succeduti dal 2010 in poi, e sono state aumentate di circa 60 milioni per effetto degli aumenti del FUN stabiliti dalla legge 107/2015. Ad essi vengono però sottratti 14,5 milioni che secondo il MEF sarebbero stati pagati in più ai dirigenti in tutte le regioni nel 2011/12 e in alcune negli anni successivi. Oltre la metà dei restanti 45,5 milioni potrà essere utilizzata solo per la retribuzione di risultato.
Da questi dati risulta con assoluta evidenza che i cosiddetti aumenti della legge 107/2015 non ripristinano la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici al livello del 2010 e sono destinati ad essere distribuiti in modo ineguale fra i dirigenti - in conseguenza della loro valutazione - con le ovvie conseguenze sulla pensione e sulla liquidazione.
Per poter amplificare l’effetto delle sue comunicazioni il Governo continua a parlare di aumenti ai dirigenti scolastici per riconoscere il maggior carico di responsabilità attribuito dalla legge 107/2015. Tace quindi sul fatto che la legge 107/2015 ha stanziato 20 milioni in meno per il prossimo anno e di 34,5 in meno per il 2018. Le retribuzioni dei dirigenti diminuiranno quindi già a partire dall’anno scolastico 2016/17, per ridursi ulteriormente nel 2017/18.
I fatti sono quindi evidenti:
- non viene ripristinata la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici rispetto al 2010;
- la retribuzione dei dirigenti scolastici nei prossimi anni tornerà a diminuire;
- parte della retribuzione verrà spostata sul risultato e sarà collegata alla valutazione effettuata dai Direttori Regionali;
- si ridurrà la base di calcolo per la liquidazione e la pensione.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno dichiarato il loro completo dissenso rispetto alle scelte del Governo sulla retribuzione dei dirigenti scolastici: iniqua rispetto agli altri dirigenti pubblici e alle responsabilità attribuite, continuamente in diminuzione, ineguale al suo interno a fronte di uguali carichi di lavoro.
Il Governo non ha rispettato gli impegni assunti con le Organizzazioni Sindacali e con tutti i dirigenti scolastici e utilizza comunicati e risposte a interrogazioni parlamentari per diffondere notizie che non corrispondono alla realtà.
I dirigenti scolastici saranno in campo nelle prossime settimane, insieme a tutti gli altri lavoratori della scuola, per rivendicare il diritto ad una retribuzione equa e dignitosa e al rinnovo del contratto, anche al fine di disciplinare le procedure valutative dei dirigenti scolastici ai cui esiti sono connessi effetti salariali immediati e futuri evitando che essi dipendano unilateralmente dal datore di lavoro.
Roma, 14 aprile 2016
I coordinatori nazionali Area V-Dirigenza Scolastica
Flc Cgil, Gianni Carlini
Cisl Scuola, Mario Guglietti
Uil Scuola, Rosa Cirillo
Snals Confsal, Pasquale Ragone
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