Oggi, in tutta Italia, la scuola torna a manifestare e lo fa con obiettivi chiari e precisi: rinnovare un contratto fermo da anni, per ridare al lavoro nella scuola la giusta dignità anche sul piano retributivo, cambiare le tante disposizioni di legge, dalla 107 a quella di stabilità, che rischiano di aggravare tanti problemi anzichè risolverli. Non si capisce come faccia la ministra Giannini a dire che nella scuola tutto va per il meglio, con un avvio d’anno segnato come non mai da difficoltà e disfunzioni di vario genere, che in occasione della manifestazione del personale ATA sono state denunciate con forza dalla delegazione di lavoratori che ha incontrato l’Amministrazione.
Restano poi sul tappeto i nodi posti dalla legge 107, dalle nuove modalità di assegnazione della sede ai docenti alle discusse modalità di riconoscimento del merito, che vanno assolutamente rivisti prima che possano produrre i loro effetti negativi per un sistema che vogliamo continui a reggersi su principi di collegialità, cooperazione e condivisione, fattori indispensabili per assicurare un’offerta formativa di qualità.
Alle ragioni di una mobilitazione che riprende e si sviluppa in termini di continuità e coerenza con l’azione sindacale condotta rispetto alla legge 107, si aggiunge ora quella delle risorse che la legge di stabilità destina ai rinnovi contrattuali: 7 euro di aumento medio pro capite sono a dir poco una provocazione, una vera e propria mancanza di rispetto per lavoratori che assicurano al Paese servizi di fondamentale importanza. Da anni le nostre scuole vivono e funzionano solo grazie all’alto senso di responsabilità del personale docente, ATA e dirigente che ogni giorno vi presta servizio. Questo governo ha rivolto loro tante belle parole, ha fatto tante promesse e non ne ha fin qui mantenuta nessuna: la mancanza di risorse per un decente rinnovo del contratto è solo l’ultimo degli impegni disattesi. Se questa linea si confermerà, la risposta sindacale - e lo diremo chiaro oggi in tutte le piazze - sarà data con chiarezza, con forza e con determinazione.
Roma, 24 ottobre 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola