La commissione “Istruzione” del Senato ha ricevuto oggi un segnale assolutamente inequivocabile: cinque ore di interventi, e tutti di segno negativo per una riforma che non trova il consenso di nessuno e della quale sono stati sviscerati tutti gli aspetti che non vanno. Del resto è ormai abbastanza facile capire quali siano i punti da cambiare in questo disegno di legge, se si vuole rimettere in carreggiata una riforma contro la quale si esprime da settimane l’intero mondo della scuola, con una mobilitazione senza precedenti.
Misure che non danno soluzione ad alcun problema, rischiando invece di crearne molti a una scuola che avrebbe bisogno come non mai di recuperare un minimo di serenità, dopo anni di continui e pesanti disagi.
Non risolvono il problema di un precariato che in gran parte non avrà risposta dal piano di assunzioni, così come è impostato. Appesantiscono e complicano assurdamente la gestione del personale, senza alcun reale beneficio per la qualità dell’offerta formativa. Affrontano ancora una volta in modo sbagliato e confuso il tema della valutazione, comprimono gli spazi di partecipazione.
Si fa davvero fatica a comprendere come si possano ignorare richieste che vedono insieme sindacati, associazioni, gruppi che esprimono orientamenti e sensibilità talvolta anche assai diverse, ma che insieme respingono una riforma fatta senza la scuola e contro la scuola.
Il Senato ha una grande opportunità, correggere in modo significativo la rotta sbagliata di un progetto che esalta logiche di competizione e concorrenzialità esasperata, e di riprendere quella giusta, verso una scuola intesa come comunità che agisce nel segno della cooperazione, della partecipazione, della democrazia: così facendo, riconsegnerebbe ai lavoratori e agli utenti della nostra scuola un clima di giusta e attesa serenità.
Roma, 28 maggio 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola