La giornata del 5 maggio vedrà una corale partecipazione dei lavoratori della scuola allo sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali rappresentative per cambiare profondamente i contenuti del disegno di legge in discussione alle Camere. Nessuno può leggerla come un momento di sfogo o di semplice protesta, abbiamo ben chiaro il modello di scuola che vogliamo difendere dai rischi di stravolgimento che nascono da proposte disancorate dalla reale esperienza che quotidianamente si vive nelle nostre aule.
Altro che sindacati intenti a difendere se stessi: il governo sta prendendo ogni giorno di più coscienza che la nostra mobilitazione raccoglie ed esprime sensibilità e giudizi largamente condivisi, di dissenso verso le sue proposte, di preoccupazione, di sostegno a un’idea di scuola come comunità educante, in cui la cooperazione è fattore essenziale di efficacia e qualità ben più della competizione.
Quello del 5 maggio sarà uno sciopero ampiamente partecipato, perché fortemente sentito. La stessa discutibile decisione dell’Invalsi di rinviare i test ad altra data è la prova lampante di una consapevolezza che non è più, evidentemente, soltanto nostra.
Roma, 27 aprile 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola