Con l’annuncio dell’imminente autorizzazione da parte del MEF all’assunzione di 33.380 unità di personale fra docenti e ata arriva una prima importante risposta alle pressanti richieste che la Cisl Scuola da tempo stava avanzando insieme alle altre organizzazioni sindacali. I tempi per la gestione delle operazioni di assunzione si vanno facendo stretti, ulteriori ritardi avrebbero messo a rischio il regolare avvio dell’anno scolastico. Lo sblocco delle assunzioni è un fatto positivo, ma il loro numero rappresenta solo il 65% dei posti vacanti (51.693), la cui copertura dovrebbe avvenire col piano triennale previsto dal decreto 104 dello scorso settembre. Piano che tuttavia rischia di non avviarsi perché il MEF chiede, in contropartita, che si rimetta mano ai trattamenti economici del personale, allungando ulteriormente il tempo di attesa per il primo scatto di stipendio. Una proposta che non siamo disponibili ad accettare, in quanto per noi resta valido l’accordo che permise l’avvio del piano di assunzione del 2011 e non riteniamo sopportabili ulteriori interventi. Anche perché nel frattempo le retribuzioni sono rimaste bloccate a livelli che tutti, ivi compresi tanti esponenti del governo, dicono di ritenere inadeguati. L’obiettivo della copertura di tutti i posti vacanti con personale a tempo indeterminato resta per noi fondamentale, ma non accettiamo di farci imporre condizioni capestro dal governo, che a questo punto si assumerebbe per intero la responsabilità di non dare seguito a un processo di stabilizzazione da cui è il sistema scolastico nel suo insieme, e non solo i lavoratori direttamente interessati, a ricavare vantaggi in termini di efficacia nella programmazione e gestione delle attività.
Roma, 30 luglio 2014
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola