La campagna elettorale per le elezioni europee, che fortunatamente sta volgendo al termine, ha messo in evidenza, con il ricorso ad un linguaggio di una violenza inaudita, come gli attori che si contendono il consenso siano essi stessi prigionieri della paura: la paura del dialogo, la paura del civile confronto, la paura di non avere risposte credibili, la paura di non essere in grado di gestire il potere a cui aspirano.