Scrima: non siamo noi a sottrarre risorse alla scuola. Martedì incontro cruciale "Le difficoltà delle scuole nascono dai tagli, non dalle intese sindacali"
Il decreto legge sugli scatti di anzianità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è ora pienamente in vigore. Adesso vanno compiuti rapidamente i passaggi tecnici per ripristinare le posizioni
stipendiali del personale che nel mese di gennaio si è visto “retrocesso” al gradone precedente, operazione che può e deve essere fatta già sugli stipendi di febbraio.
Nell’incontro di martedì al MIUR ribadiremo comunque la richiesta di accelerare i tempi della trattativa all’ARAN, per chiudere definitivamente la partita del 2012.
Bene ha fatto, la ministra Carrozza, a spiegare in Senato che la vicenda scatti è difficile da risolvere perchè si sono tolte risorse alla scuola. Peccato che i dati diffusi si prestino troppo facilmente a letture distorte, spesso proposte sui “media”, per cui il sindacato diventerebbe colpevole di sottrarre fondi destinati alle “attività aggiuntive in favore degli alunni”. Sono provocazioni che non possiamo assolutamente accettare, accuse che respingiamo con forza: è chi ha tolto risorse alla scuola a metterla in difficoltà, non chi utilizza quelle contrattuali per tutelare le retribuzioni. Dev’essere chiaro a tutti che non stiamo usando soldi di altri, le risorse del MOF sono salario dei lavoratori. La politica ne prenda atto e non si sottragga al dovere di rimediare ai danni che ha fatto.
Con altrettanta determinazione e negli stessi termini porremo alla ministra anche la questione delle posizioni economiche del personale ATA e della retribuzione dei dirigenti, su cui siamo già stati
costretti a proclamare azioni di lotta. Per il personale ATA è fuori dal mondo che si possano restituire soldi avuti per il lavoro già svolto, questo sarebbe un vero e proprio furto che contrasteremo, qualora fosse necessario, anche ricorrendo ai giudici del lavoro. Ma va anche detto che le posizioni economiche sono legate allo svolgimento di attività importanti, e che cancellarle significa fare un danno alla scuola, all’efficacia della sua azione sul versante formativo e organizzativo. Anche in questo caso, ognuno si assuma le sue responsabilità e non tenti di scaricarle su altri. L’incontro di martedì diventa a questo punto cruciale, in mancanza di risposte adeguate sarà inevitabile assumere altre iniziative di mobilitazione.
Roma, 24 febbraio 2014