L’obiettivo di ridurre di 20 milioni il numero di poveri entro il 2020 è irraggiungibile alle condizioni attuali: la denuncia del network europeo anti-povertà Eapn. (da www.euronote.it - ottobre 2014))
«Dobbiamo riconoscere il fallimento della strategia Europa 2020 per com’è stata concepita finora. Il paradigma economico degli anni passati ci ha portati fino a questo punto ed è evidente che non ci porterà fuori da qui: insistere sullo stesso modello, ritenendo che la crescita e l’occupazione di qualsiasi tipo e ad ogni costo, risolveranno i problemi non è più accettabile. Non abbiamo bisogno della crescita che ha prodotto più povertà ed esclusione sociale, abbiamo invece bisogno di sviluppo e di condividere meglio la ricchezza che abbiamo e produciamo». Sono parole di Sérgio Aires, presidente dell’European anti-poverty network (Eapn, rete di Ong presente in 31 Paesi europei), espresse durante il suo intervento alla Conferenza di alto livello svoltasi a Bruxelles lo scorso 9 ottobre, su iniziativa della Commissione europea, dedicata appunto a una valutazione dell’obiettivo di riduzione delle povertà contenuto nella strategia Europa 2020. La crisi, ha aggiunto Aires, «è una conseguenza del modello sbagliato che stiamo perseguendo e non la causa di povertà ed esclusione sociale.