(ANSA) - ROMA, 28 AGO - "La scuola deve essere l'ultima da prendere in considerazione per procedere con le limitazioni del tempo scuola e con eventuali conversioni delle lezioni dalla presenza alla distanza: siamo consapevoli che ci saranno problemi per l'emergenza energetica ma ci sono scelte radicali che devono essere assunte in questa fase, per la salvaguardia dei servizi essenziali". A dirlo all'ANSA è Ivana Barbacci, segretario Generale Cisl Scuola.
"Si possono abbassare le luci nei centri commerciali, cominciando a tenerli per esempio chiusi la domenica - suggerisce la dirigente sindacale - si possono abbassare i gradi del riscaldamento in linea generale; si può fare molto, insomma, ma va preservato il diritto allo studio senza far pagare l'emergenza energia ai giovani. Non toccherei nulla per la ripresa dell'anno scolastico in termini di tempo scuola o di accorciamento della settimana scolastica, vorrei si garantisse un diritto allo studio pieno; se c'è qualcosa da risparmiare si risparmi su altro. Alcuni servizi sono essenziali e non riducibili: tra questi ci sono istruzione e salute; è come se dicessimo che negli ospedali si abbasseranno le temperature dei termisifoni o si sta ricoverati meno tempo. L'attenzione alla scuola deve essere la stessa". (ANSA). VR/