“Avevamo chiesto a Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti. Avevamo anche avuto l’impressione che avesse capito. Che fosse pronto a passi precisi. Poi, invece, è andato nella direzione opposta”. Si apre così l’intervista, che compare oggi 6 gennaio sulle pagine di Avvenire, nella quale Annamaria Furlan spiega le ragioni che spingono il sindacato a una fase di mobilitazione. Non è una posizione di definitiva rottura quella assunta dalla segretaria generale della CISL, che confida nei segnali di disponibilità espressi dal Presidente del Consiglio, e rilanciati anche dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno, alla ripresa di un positivo dialogo sociale come contesto nel quale dar vita a un confronto serio e di merito su provvedimenti rispetto ai quali gli stessi tempi di discussione parlamentare sono risultati quanto mai compressi.
È uno scatto di responsabilità da parte del Governo quello invocato da Annamaria Furlan, e a questo punta la mobilitazione decisa insieme a CGIL e UIL. Ma il suo ragionamento si estende anche ad altri temi di grande attualità e urgenza, come la necessità di promuovere un impegno più diffuso attorno a valori universali da riscoprire, attraverso l’impegno sociale e politico di ogni persona.