La CISL Scuola affronta ancora una volta il tema del precariato, questione che continua a proporsi come vera e propria emergenza nel settore scuola, nonostante una ricorrente produzione normativa in materia di reclutamento dimostratasi tuttavia non in grado di approdare a risultati apprezzabili.
A partire da un'aggiornata analisi dei dati a disposizione, la CISL Scuola evidenzia il limite di politiche focalizzate esclusivamente e quasi ossessivamente sulla messa a punto delle procedure concorsuali per esami, rivelatesi finora per governi e maggioranze di segno diverso una scelta inconcludente. Perché nel frattempo, mentre non si riescono a fare le assunzioni previste per carenza di aspiranti nelle graduatorie da cui si attinge, non si offre alcuna opportunità di stabilizzazione al lavoro di migliaia di precari assunti dalle II e III fasce, grazie ai quali il sistema è messo ogni anno in condizione di funzionare regolarmente.
Mantenere, rivisitandolo, un sistema a "doppio canale", in cui accanto ai concorsi ordinari vi siano opportunità di consolidamento del rapporto di lavoro dei precari con consistente esperienza di servizio, è la proposta che la CISL Scuola ancora una volta rilancia, segnalando anche l'urgenza di provvedimenti che ne consentano l'attuazione. Purtroppo si è persa l'occasione di farlo con la legge di stabilità, col rischio che a settembre si ripropongano in forma ancor più pesante i problemi di sempre.
Più stabilità al lavoro, come richiamato nel titolo del fascicolo allegato alla presente mail, è anche una delle condizioni attraverso le quali favorire l'efficacia e la qualità del servizio scolastico.