“Il diritto delle donne al riconoscimento di una piena ed effettiva parità in ambito sociale e lavorativo, il contrasto duro e determinato alla violenza di genere, la lotta a ogni forma di discriminazione e di asservimento sono per la Cisl Scuola principi inderogabili e obiettivi da assumere anche nella definizione delle proprie strategie sindacali. L’8 marzo è come sempre l’occasione per ribadirli in tutta la loro importanza, con modalità e iniziative che favoriscano il massimo di unità, coinvolgimento e condivisione”. Così la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, che aggiunge: “Non c’è dubbio che la giornata dell’8 marzo richiami obiettivi che restano purtroppo di stringente attualità, essendo ancora negati alle donne, in gran parte del pianeta, la giusta dignità e il diritto a un’effettiva parità; altrettanto condivisibile la preoccupazione per il manifestarsi, anche nelle leadership di grandi potenze mondiali, di atteggiamenti intollerabili, discriminatori e offensivi verso il mondo femminile. Su questi temi il mondo della scuola, fatto in larghissima maggioranza di donne, è per sua natura particolarmente attento e sensibile. La scuola, per la missione che svolge, contribuisce in modo determinante ad affermare una cultura di dignità e rispetto, presupposto indispensabile per contrastare alla radice l’insorgere di comportamenti discriminatori: la celebrazione dell’8 marzo offrirà certamente lo spunto per dare particolare risalto a questi temi nell’azione educativa e didattica. Pensiamo che sia questo il modo migliore per valorizzare la ricorrenza, senza alcun bisogno di inseguire iniziative estemporanee che utilizzano impropriamente gli strumenti dell’azione sindacale”.
Da segnalare anche una dichiarazione di Giovanna Ventura, segretaria organizzativa della Cisl, che ricorda come in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale delle Donne dell’8 marzo la Cisl abbia scelto, insieme a Cgil e Uil, di aderire alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) dedicate quest’anno al tema della disparità salariale tra uomini e donne. “Non abbiamo ritenuto di indire scioperi dimostrativi che avrebbero creato solo divisioni nel mondo del lavoro e disagi ai cittadini, snaturando il significato di questa ricorrenza", ha detto Giovanna Ventura, che ha poi aggiunto: "Faremo tante iniziative nei territori e con le nostre categorie con lo slogan 'Le donne sono il cuore dell’economia europea', nell’intento di richiamare ancora una volta l’attenzione di tutte le istituzioni sui problemi occupazionali delle donne, sul diritto ad una piena ed effettiva parità in ambito sociale, sul contrasto duro e determinato alla violenza di genere, sulla lotta ad ogni forma di discriminazione.
“In media in Europa le donne guadagnano il 17% in meno rispetto agli uomini. Uno dei motivi è che le donne – sottolinea Ventura - hanno più difficoltà a conciliare impegni di lavoro e familiari. Di conseguenza, sono loro soprattutto a scegliere il lavoro a tempo parziale ed ad interrompere continuamente la propria carriera, con conseguenze dirette e deleterie sui salari. Il gender pay gap rimane, dunque, un tema cruciale per il sindacato nella lotta contro le discriminazioni legate al genere, tenuto conto del fatto che una sua sostanziale riduzione, oltre a rilanciare i consumi e l’economia, eliminerebbe un’altra disparità, direttamente collegata alla prima, il gap pensionistico che vede nel nostro Paese le donne percepire un assegno di pensione inferiore di circa il 30% rispetto agli uomini”.