(AGI) - Roma, 15 feb. - La riforma della 'Buona scuola' e' una legge che va migliorata per "definire quali siano gli obiettivi e anche che cosa significhi la qualità e la produttività della scuola". E soprattutto il Governo deve "ascoltare chi rappresenta competenze come i sindacati". Ne è convinta Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, che ospite del Forum web di Agi, spiega: "Innanzitutto quella riforma non riconosce la collegialità della scuola: la scuola va bene se i ragazzi sono seguiti collegialmente. Un bel liceo classico dei Parioli ha le stesse condizioni di un istituto tecnico della periferia romana? E come giudichiamo quel lavoro rispetto agli esiti dei voti dei ragazzi o anche rispetto a altri criteri? Quella riforma non ha tenuto minimamente conto di questi aspetti".
Inoltre, prosegue nel suo ragionamento, "credo che il tema non sia la valutazione, ma definire insieme cosa significhino qualità e produttività. Credo più in una qualità complessiva dell'offerta formativa. Perché parliamo di un complesso di competenze che coinvolge i docenti ma che deve coinvolgere anche le famiglie e i ragazzi, sapendo che ci sono situazioni molto diverse, come è giusto riconoscere".
Il dialogo con il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli "ha già dato aspetti positivi: finalmente si sono definite insieme la questione della mobilità dei docenti. Dopo la 'buona scuola' abbiamo avuto una confusione nelle scuole come non mai. E questo non serve agli insegnanti né ai ragazzi e alle famiglie. Ascoltare chi rappresenta competenze come i sindacati della scuola quando si parla ad esempio di mobilità sarebbe servito a evitare tanti disguidi e ritardi".
(AGI) Gav 151605 FEB 17