In attesa della presentazione ufficiale delle Linee d'Indirizzo del Piano Nazionale di Formazione, il Miur ha reso note il 15 settembre le “Prime indicazioni per la progettazione delle attività di formazione destinate al personale scolastico”. La circolare intende anticipare alle istituzioni scolastiche alcuni passaggi significativi che saranno alla base del Piano Nazionale, al fine di consentire, intanto, la pianificazione e progettazione degli interventi formativi rivolti al personale docente, con la prospettiva di coinvolgimento in itinere anche delle altre figure professionali presenti nella scuola.
Tenendo conto di quanto da noi espresso in sede di informativa al MIUR, non compare nelle indicazioni, diversamente da quanto contenevano le prime bozze predisposte dall’Amministrazione, alcun riferimento a una quantificazione oraria degli impegni, questione che attiene alle prerogative contrattuali, mentre si dà spazio a una valorizzazione del ruolo e delle competenze del collegio docenti.
Il documento, nel ripercorrere il quadro di riferimento normativo che qualifica la formazione del personale docente come “obbligatoria, permanente e strutturale”, declina le priorità nazionali in una logica sistemica che deve tener conto delle scelte specifiche delle scuole contenute all'interno del Piano Triennale dell'Offerta Formativa, del Rapporto di Autovalutazione e Piano di Miglioramento. L'intento è quello di strutturare un “sistema di formazione” inquadrato in una prospettiva di sviluppo professionale che procede in riferimento a un “ambiente di apprendimento continuo” attraverso priorità definite a livello Nazionale (ad esempio competenze digitali, linguistiche, ecc.), esigenze della scuola legate al miglioramento e allo sviluppo professionale del docente, coordinate dal Dirigente Scolastico e progettate dal Collegio dei Docenti, e il piano di sviluppo professionale del docente, con l’istituzione di un portfolio professionale dell’insegnante.
Nel definire gli spazi di obbligatorietà dei percorsi formativi, si lascia la definizione di tempi e modalità di impegno formativo alle scelte del docente e del Collegio Docenti, indicando come obbligatoria almeno un'Unità Formativa per ogni anno scolastico. Questo rappresenta uno dei passaggi più delicati del percorso tracciato dalla circolare, che nell'affermare l'obbligatorietà della formazione sostiene e rafforza la necessaria centralità delle scelte a livello di Collegio dei Docenti e dei singoli docenti riservando, come già detto, alle prerogative contrattuali ciò che riguarda la quantificazione di orari di servizio e impegni di lavoro.
Nel prossimo triennio l’attività di formazione verrà svolta, in via sperimentale, attraverso Unità Formative Certificate, progettate ed articolate con attività in presenza, ricerca in classe, in rete, studio e documentazione. La partecipazione alle Unità formative verrà certificata e riconosciuta dalle Reti di scuole, dall'Amministrazione e dagli Enti riconosciuti erogatori di formazione, individuati dai Collegi dei docenti.
Altro passaggio importante della CM è quello relativo alle Indicazioni organizzative, in cui viene assegnato un ruolo strategico dal punto di vista della gestione organizzativo-amministrativa alle Reti, siano esse di ambito che di scopo. Anche questo aspetto risulta decisivo nell'indicare un chiaro percorso di natura organizzativo-gestionale che assegna in via prioritaria alle reti di scuole ed in particolare alle scuole polo, pur non escludendo l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche, un forte protagonismo anche organizzativo nella progettazione didattica su azioni trasversali di formazione per più gradi scolastici, per il raccordo con gli Uffici Scolastici Regionali al fine di armonizzare le azioni formative in coerenza con Piano Nazionale di Formazione, per la ricerca e lo sviluppo di accordi in partnership con Enti e soggetti del territorio per la diffusione a livello di ambito di tutte le iniziative formative in programmazione.
L'ultima parte della Circolare è rivolta alle attività di competenza degli USR e del MIUR. In particolare sarà competenza degli Uffici Scolastici Regionali il raccordo con le scuole polo sia per la progettazione di attività formative che per la regia gestionale e amministrativa. Attraverso conferenze di servizio si procederà alla composizione di un apposito staff regionale di supporto.
Il MIUR, attraverso uno o più decreti, provvederà al riparto delle risorse alle scuole polo. Una quota non superiore al 3% di ciascun finanziamento verrà destinata alle attività gestionali e amministrative, svolte anche dal personale ATA, a supporto del processo digovernance dell'intero sistema formativo attivato sul territorio.
Attendiamo ora l’emanazione del Piano Nazionale per la Formazione, la cui presentazione pubblica da parte del MIUR è prevista per il 3 ottobre p.v.