Di seguito due note di commento di Tuttoscuola Focus di oggi sull' elezione di Lena Gissi e su Francesco Scrima
Cordiali saluti
Silvana Milione
6. Da Scrima a Gissi. La Cisl scuola tra continuità e rinnovamento
Nuovo cambio ai vertici di un sindacato confederale della scuola. Pochi mesi fa era stata la Uil scuola a sostituire Massimo Di Menna, dopo 17 anni, con un nuovo segretario, Pino Turi. Ora, dopo 12 anni, lascia la guida della Cisl scuola Francesco Scrima. L’incarico passa a Maddalena Gissi, già componente della segreteria dall’aprile del 2015, eletta a larga maggioranza dal direttivo nazionale del sindacato su proposta del suo predecessore e alla presenza della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Docente di scuola primaria, laureata in Scienze della Formazione, Maddalena (Lena) Gissi ha iniziato la sua attività sindacale a Bari. Viene quindi dalla Puglia, così come - per una singolare combinazione - anche i segretari generali degli altri due sindacati confederali, Pantaleo (dal 2008) e Turi, entrambi tarantini.
Tutto lascia presumere che non ci sarà discontinuità, almeno per il momento, rispetto alla linea interpretata da Francesco Scrima, che la nuova segretaria ha voluto ringraziare lodandone il ruolo svolto alla guida della Cisl scuola.
Tuttavia, con riferimento alle principali questioni in campo, il rinnovo del contratto e le iniziative volte a ottenere modifiche della legge 107, Gissi non ha mancato di sottolineare che “non ci possiamo permettere di restare spettatori ‘indignati e passivi’. Non l’abbiamo mai fatto - ha aggiunto - nemmeno sotto i colpi delle manovre Tremonti-Gelmini che avrebbero potuto essere mortali se non ci fosse stato in campo, giorno dopo giorno, un fronte sindacale che ha sempre avuto come perno la nostra organizzazione”. Ma che ha anche visto - non si può non notare - momenti di forte polemica con la Flc Cgil.
Tuttoscuola rivolge alla nuova segretaria della Cisl scuola calorose felicitazioni e auguri di buon lavoro e al segretario uscente Ciccio Scrima congratulazioni per il forte impegno al servizio della scuola, che certamente continuerà in altri ruoli.
7. L’eredità di Francesco Scrima
Gran lavoratore, spiccate capacità organizzative, attentissimo ai media e alle posizioni prese sulla sua organizzazione, abile politico. Personaggio riservato, poco si sa (perché lui per primo poco ha fatto sapere) del segretario generale uscente della Cisl scuola, Francesco Scrima, al di fuori della sua intensa attività di leader di quello che sotto la sua guida (da maggio 2004) è rimasto il sindacato complessivamente più rappresentativo, insieme alla Flc Cgil, dei lavoratori della scuola (25% alle ultime elezioni delle RSU - nel 2003 la Cisl Scuola si era fermata al 22,9% -, contro il 30,2% della Flc), e quello con il maggior numero di iscritti con delega (154.000 contro 128.000 della Flc).
65 anni, palermitano, laureato in pedagogia, Scrima ha lavorato come insegnante di scuola primaria a Milano e a Palermo. Nel 1993, provenendo dall’organizzazione territoriale di Palermo, è stato eletto nella segreteria nazionale del sindacato scuola elementare della Cisl (Sinascel), successivamente confluito nella Cisl Scuola, di cui dal 2004 ha ricoperto la carica di segretario generale subentrando a Daniela Colturani. Alla Cisl di Scrima si deve lo slogan della “Buona scuola”, che anni dopo Renzi, con una certa disinvoltura, ha fatto proprio per la riforma promossa dal suo governo. Stesso slogan ma idee e visioni di scuola molto diverse.Nei quasi dodici anni della sua segreteria si sono avvicendati capi di governo e ministri di diverso orientamento, verso i quali la Cisl Scuola di Scrima ha mantenuto ferma la sua linea, saldamente ancorata a quella della Confederazione: l’ambito naturale di attività del sindacato è quello della contrattazione, qualunque sia il colore politico dell’interlocutore. La coerenza a questo principio dimostrata in tante occasioni dalla Cisl Scuola di Scrima (basti ricordare le aspre polemiche con la Flc Cgil quando la Cisl - insieme a Uil, Snals e Gilda - gestirono la difficile trattativa con l’allora ministro Tremonti sul recupero degli scatti di anzianità) si rinviene anche nell’editoriale da lui scritto per il numero di dicembre del periodico della Cisl Scuola ‘Scuola e Formazione’, intitolato ‘Tempo di sfide e di cambiamenti’, di cui pubblichiamo di seguito la parte conclusiva. Q uasi un testamento politico-morale.
“L’azione del sindacato, se vuol essere vincente, ha bisogno prima di tutto di fondarsi su una grande capacità di analisi, di elaborazione, di proposta. Chiede poi l’intelligenza e il coraggio delle scelte, dalle quali un sindacato serio e responsabile non può mai sottrarsi, per il dovere che ha di “costruire risultati” e non solo di declamare problemi.
Noi lo abbiamo fatto in tempi difficili, vogliamo continuare a farlo. I processi di cambiamento non si subiscono, e ancor meno si esorcizzano: si assumono come sfida nella quale esercitare in modo quanto più possibile incisivo un ruolo che sempre meno potremo dare per scontato, ma sempre più dipenderà dalla qualità e dalla credibilità delle proposte che saremo in grado di esprimere. In questo senso la piazza diventerà non lo sfogo di qualche frustrazione, ma il supporto alle idee che dalla condivisione e dallo stare insieme troveranno forza, visibilità e valore. Lo stare insieme che in ogni manifestazione si realizza e si vive deve avere questo segno, per avere davvero un senso, delineare una prospettiva, darsi un orizzonte. In ogni caso ci ricorda, e non è mai superfluo, che è dalla capacità di ognuno di noi di pensare e agire “in prima persona al plurale” ch e scaturisce l’essenza vera del fare sindacato e che la nostra organizzazione può trovare la sua anima più vera e feconda”.