Brucia tutti sui tempi, la ministra, e pubblica il suo personalissimo “rapporto di autovalutazione”, dandosi un bell’otto. Invoca il rigore per gli altri, ma si mostra assai benevola con se stessa. Benevola nel magnificare un piano di assunzioni che fa acqua da tutte le parti, coprendo al momento solo lo stretto necessario per evitare la chiusura delle scuole; benevola nell’intestarsi un contrasto al precariato che vede solo lei, mentre non ne hanno sentore le decine di migliaia di supplenti che continueranno a rimanere tali, in barba alle sentenze che riconoscono i loro diritti.
Pretestuosa, poi, la polemica sul presunto utilizzo di termini impropri, uno stracciarsi le vesti che nasconde a fatica il pressapochismo con cui affronta il tema della mobilità del personale, ancora una volta manipolando a suo uso e consumo numeri e percentuali e salvandosi in corner col rinvio al “piano di mobilità generale” previsto – ma come non si sa – per il prossimo anno.
La realtà è ben diversa, e porterebbe a votazioni ben più severe di quella che la ministra, con manica larga, si assegna. E a proposito di dissensi, e di percentuali: vogliamo ricordare alla ministra Giannini che contro la “sua” riforma i lavoratori della scuola hanno scioperato con una percentuale di adesione di quasi il 70%, la più alta di sempre, che proprio non lascia adito a dubbi né sul “gradimento” che la legge riscuote, né sulla rappresentatività di chi ha voluto e indetto quello sciopero.
Se ne faccia una ragione e accetti di confrontarsi, senza presunzione e senza arroganza, con chi la scuola la conosce davvero e può indicarle dove e come mettere mano per evitare che una legge sbagliata faccia ulteriori danni alla nostra scuola.
Roma, 6 ottobre 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola
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