Le misure sulla scuola contenute nella Legge di Stabilità confermano la linea miope del Governo che, con l’ulteriore blocco del rinnovo dei contratti, perde l’occasione di investire sul miglioramento del servizio mortificando, invece, il personale e le condizioni di lavoro.
Mentre negli annunci non si perde occasione per dichiarare la centralità della scuola, nei fatti si sceglie ancora una volta di tagliare il personale e le risorse economiche destinate al
funzionamento delle istituzioni scolastiche.
L’organico ATA, già oggi in sofferenza dopo il triennio di taglio della manovra Tremonti, diminuisce di 2.000 unità.
In caso di assenza del personale non si potrà ricorrere alla sostituzione con supplenze brevi.
Le risorse destinate all’ampliamento dell’offerta formativa, oggi utilizzate per contrastare la dispersione scolastica, per la formazione dei docenti, per le esperienze di alternanza
scuola-lavoro, sono decurtate di 30 milioni di euro.
Grande innovazione, con un ritorno al passato per gli esami di maturità, con commissari che saranno scelti solo tra i docenti interni, ma con la novità che spariscono i compensi oggi previsti.
Da una parte gli slogan, nei fatti, un’amara realtà!
Roma, 16 ottobre 2014
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola