Quanto è accaduto in questi mesi in Italia, in Europa e nel mondo, in un funesto clima di morte ed orrore, deve indurre tutti a una seria riflessione sulla nostra vulnerabile umanità costretta a disegnare confini molto stringenti alla propria vita sociale e a rendere meno partecipati quei riti che hanno abitato la nostra memoria e costituito importanti linee direttrici nel nostro cammino verso l’acquisizione di decisivi diritti sociali.
Tuttavia noi, pur senza la visibilità delle bandiere e delle manifestazioni, manteniamo fede ai valori che ci sono stati tramandati dal 1° maggio 1890 e ribadiamo con forza, anche a fronte della pesante eredità donataci da una micidiale pandemia, purtroppo non ancora sconfitta (alto tasso di disoccupazione, forti diseguaglianze e ampliamento delle povertà), l’urgenza di concentrare tutte le energie sulla centralità del lavoro per poter sperare in un futuro più sereno per noi e per le nuove generazioni.
Responsabilità, questa, da cui nessuno si può sottrarre.
Abbiamo tutti il dovere, infatti, di collaborare e di non nasconderci le difficoltà: prime fra tutte quelle legate a strutture dello Stato invecchiate senza che i vari governi operassero opportuna, doverosa manutenzione.
Perciò, unitamente ad una riforma del welfare, ad un’articolazione della sanità sui territori, ad una vera “guerra” all’evasione fiscale, ad una equa riforma del fisco, a garantire sicurezza sul lavoro e ad incentivi che sollecitino le imprese all’innovazione, occorre una scuola che abbia decisiva centralità perché possa essere all’altezza dei nuovi urgenti bisogni.
Noi, Cisl scuola di Bergamo, unitamente alla Cisl Scuola Nazionale e alle altre Organizzazioni confederali, ben coscienti che il lavoro è in costante trasformazione, daremo, come sempre, il nostro contributo per favorire una svolta culturale in grado di dare valore al “capitale umano” necessario a raccogliere le sfide del mondo globalizzato.
In particolare, si tratta di far lievitare, attraverso le istituzioni scolastiche, risorse umane con competenze flessibili, capacità comunicative, organizzative e relazionali che diano risposte competitive ai nuovi lavori che avanzano.
Perciò rivolgiamo a tutti l’invito a cogliere con responsabilità le occasioni che ci vengono offerte dal Recovery Plan e di dare, non più solo a parole, effettiva attenzione alla rimodulazione dei percorsi scolastici e alla necessaria formazione di tutto il personale perché i giovani possano guardare con maggiore serenità al futuro: serenità che solo ampie prospettive di lavoro possono assicurare.
Questo, per i motivi suddetti, è, per noi un PRIMO MAGGIO riflessivo che vuole invitare alla coesione sociale e a far convergere risorse intellettuali e volontà politiche verso obiettivi in grado dare dignità alle persone e speranza alle nuove generazioni.
Paola Manzullo
Segretaria Generale Cisl Scuola Bergamo