econdo il ministro Poletti i nostri ragazzi fanno troppe vacanze, sarebbe meglio che ne impiegassero una parte a lavorare. Possiamo perdonargli, con uno sforzo di generosità, la scarsa conoscenza di quanto accade nella nostra scuola, dove gli alunni fanno più o meno la stessa quantità di vacanze dei loro coetanei di altri paesi. Magari con scansioni differenti, che tengono conto di fattori diversi (soprattutto dei ritmi del sistema produttivo), ma sostanzialmente equivalenti in termini di quantità. Si rassicuri il ministro Poletti, non è una scuola vacanzaiola la nostra.